La Cura

Mi hanno detto così, testualmente, “c’è chi va e c’è chi resta”.

Il mio raziocinio (se ancora ne ho uno) ha subito creato due macro-categorie.
La seconda l’ha chiamata vita mentre la prima .. insomma, non ha bisogno di presentazioni.
Non mi è interessato dare una particolare considerazione rispetto al “chi resta” ma quanto al “chi va” ho immediatamente accusato una scarsa capacità a contenere pensieri e sentimenti.
Ora torniamo a quell’affermazione.
Essa meriterebbe quantomeno di ricevere un seguito ed io un seguito ho voluto darglielo.
In maniera del tutto introspettiva e rivolgendomi unicamente ai facenti parte della categoria dei restanti, ho dunque risposto che l’unico vero legame trovato tra le due categorie è quel qualcosa di immensamente buono che ognuno di noi ha ereditato in dono da coloro che, inaspettatamente, hanno ricevuto l’iscrizione (gratuita) al partito del “chi va”.
E poi ho integrato la mia risposta aggiungendovi anche tutto quello di immensamente meno buono, perché il mio debole scetticismo è stato violentemente sopraffatto dalla certezza che anche (anzi soprattutto) tutto ciò che di male mi è stato utile ad imparare tutto ciò che di bene.
Solo un bugiardo di grande talento potrebbe sostenere il contrario.

Ho paura di sapere cosa farà Mario.

Il sospetto sta bussando alla mia porta e dall’occhiello mi è parso di intravedere che esso si accompagna con una delle due categorie sopracitate, la più infame.
Quello che invece sono certo di non sapere è cosa mi lascerà questa mia timorosa consapevolezza.
Ma è in quel preciso istante che ricordare cosa lui mi ha trasmesso diventa il perfetto rimedio per la mia paura, qualcosa di molto simile ad un sedativo, la mia cura.
Una pozione del colore della speranza che fuma all’interno di un’ampolla di limpidissimo vetro trasparente, un composto chimico da far scuola al più saccente degli alchimisti e che farebbe tremare il più ostinato degli stregoni.
La composizione: fiducia (10%), sicurezza (11%), presenza (10%) , armonia (5%), fedeltà (13%), generosità (12%), volontà (6%), grinta (5%), gentilezza (4%), presenza (4%), eleganza (7%), serietà (4%), vigorosità (5%), ospitalità (4%).
La posologia: da prendere ogni qualvolta che si avverte una sensazione di mancanza.

Non serve ricetta, basta dire che ti manda Mario.

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